LA CAPPELLA SISTINA
31 ottobre 1512: Giulio II entra nella Sistina. L’opera di Michelangelo è finita. Sguardi stupiti, non solo per la bellezza e la perfezione. Di fronte agli accostamenti cromatici e alle torsioni dei corpi, tutti sentono di trovarsi di fronte a una novità assoluta: la pittura non è più come prima. “È la lucerna dell’arte nostra”, scrive Vasari: ci ha lasciato tutti “trasecolati e muti”. A raccontare la Sistina, nella Cappella stessa, è Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani: le scene bibliche, gli Ignudi, i Veggenti, le lunette e le vele, i pennacchi. E la parete del Giudizio che Michelangelo dipingerà anni dopo, tra il 1537 e il 1541. Intorno quello che già c’era, le Storie di Mosè e le Storie di Cristo dipinte a fine ‘400 da artisti come Botticelli, Perugino, Ghirlandaio.
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Produzione Land Comunicazioni, Edizioni Musei Vaticani